PRIMO PIANO

Negli ultimi anni, in Svizzera l’attenzione clinica verso le malattie epatiche infettive non virali è cresciuta, nonostante rimangano nettamente meno frequenti rispetto alle epatiti virali classiche (HBV, HCV, HAV e HEV). Si tratta di patologie rare nella popolazione generale, ma alcune mostrano un incremento in specifiche regioni e meritano una particolare considerazione, soprattutto per la loro presentazione insidiosa e il potenziale coinvolgimento multi-organo.


LA PAROLA ALL'ESPERTO

PhD Dr.ssa med. Beatrice Barda
Medico accreditato, Epatocentro Ticino
>> Visita il profilo 

Echinococcosi alveolare: la più insidiosa
L’echinococcosi alveolare, causata da Echinococcus multilocularis, rappresenta la forma più aggressiva e complessa da gestire. È endemica in alcune aree della Svizzera, con un’incidenza stimata di circa 0,24 casi ogni 100.000 abitanti/anno nel Canton Ginevra, e negli ultimi anni mostra un trend in aumento anche in altre regioni.
Questa parassitosi può rimanere silente per anni e viene spesso scoperta incidentalmente attraverso un’ecografia o una TAC. Le lesioni epatiche imitano talvolta un tumore primitivo o metastatico, e nei casi avanzati possono estendersi oltre il fegato.
La diagnosi si basa su imaging, sierologia e, quando necessario, conferma con PCR o biopsia.
Il trattamento si fonda sulla chirurgia quando possibile, associata a albendazolo per diversi mesi o addirittura anni; nei casi non operabili, la terapia medica deve essere somministrata per tutta la vita, con controlli regolari.

Echinococcosi cistica: la “sorella minore”
Più rara in Svizzera, l’echinococcosi cistica (Echinococcus granulosus) compare soprattutto in casi importati o sporadici. Le cisti sono spesso asintomatiche e scoperte casualmente.
La gestione dipende dalle dimensioni e dallo stadio ecografico: alcune richiedono solo follow-up, altre la terapia con albendazolo, mentre le cisti più grandi o complicate necessitano di intervento chirurgico in centri specializzati. L’approccio PAIR trova indicazione solo in casi selezionati.

Brucellosi: una zoonosi che può coinvolgere il fegato
La brucellosi rimane rara nel territorio svizzero e quasi sempre correlata a viaggi, consumo di prodotti non pastorizzati o professioni a rischio (veterinari, allevatori).
Quando colpisce il fegato può manifestarsi con epatomegalia, febbre ondulante, sudorazioni e, talvolta, con un quadro di epatite granulomatosa o addirittura con un ascesso epatico.
La diagnosi combina sierologia, test Rose-Bengal, emocolture e imaging.
Il trattamento standard prevede doxiciclina e rifampicina per almeno 6 settimane, con eventuale drenaggio in caso di ascesso.

Amebiasi epatica: rara e sempre importata
L’ascesso epatico amebico, causato da Entamoeba histolytica, è eccezionale in Svizzera e quasi esclusivamente legato a viaggi in zone endemiche.
Si presenta con febbre, dolore in ipocondrio destro e alterazioni epatiche.
La diagnosi si avvale di imaging e sierologia, mentre la terapia prevede metronidazolo, seguito da un agente luminale come la paromomicina, per evitare recidive intestinali.


FOCUS

Nutrizione e preabilitazione prima del trapianto di fegato
Malnutrizione, sarcopenia e fragilità fisica sono sempre più riconosciute come fattori critici nei candidati al trapianto di fegato. Un recente studio evidenzia l'importanza della nutrizione nei programmi di preabilitazione per migliorare la capacità funzionale prima dell'intervento.

Scopri di più 


IN EVIDENZA

AASLD e epatite B cronica: nuove linee guida pratiche
Le nuove linee guida per la pratica clinica dell'AASLD forniscono le più recenti raccomandazioni basate sull'evidenza per la prevenzione, la sorveglianza e il trattamento dell'epatite B cronica.  

Scopri di più 


FORMAZIONI

Dicembre: consulta il calendario delle formazioni della Fondazione Epatocentro Ticino
Consulta il calendario delle formazioni che si terranno nel mese di dicembre organizzate della Fondazione Epatocentro Ticino.
Scarica il calendario