Malattia epatica che si caratterizza per un accumulo di grasso nel fegato accompagnato da infiammazione e lesioni epatiche che compromettono le funzionalità dell'organo.
Si tratta di una malattia cronica, con il rischio di degenerare in cirrosi epatica e portare ad insufficienza epatica e tumore del fegato.
Circa il 20% della popolazione è portatrice di una steatosi epatica, tra questi il 10-15% svilupperà una steatoepatite non alcolica.
Malattia sempre più diffusa ma sulle cui cause non è stata ancora fatta piena luce; si verifica con maggior frequenza presso pazienti di mezza età, in sovrappeso e obesi. La malattia viene favorita dalla presenza di certe mutazioni genetiche e spesso si ritrovano casi in famiglia.
Malattia che spesso rimane silente, con disturbi lievissimi, come affaticamento e dimagrimento, o addirittura nessun sintomo.
Può insorgere nell'arco di qualche anno o addirittura di qualche decennio.
Attraverso alcuni esami del sangue di routine per la salute del fegato; se alcuni parametri risultano insolitamente alti (es. transaminasi aumentate in un paziente con steatosi epatica) è necessario sottoporsi ad ulteriori esami di approfondimento. La biopsia epatica è l'unico modo per diagnosticare con sicurezza la NASH ed escludere il fegato grasso.
Il processo della malattia può arrestarsi con cambiamenti dello stile di vita (alimentazione sana, aumento dell’attività fisica) e, in alcuni casi, guarire senza il ricorso alle terapie; in certi casi viene trattata con Vitamina E. Il trapianto di fegato è necessario se i pazienti affetti da NASH sviluppano una cirrosi avanzata con insufficienza epatica e/o on cancro del fegato.
Attenzione ad uno stile di vita sano: alimentazione sana (spt povera di grassi) e attività fisica regolare (3 ore alla settimana). In presenza di casi di NASH in famiglia, si consigliano dei controlli presso il medico di famiglia o lo specialista.