Fegato grasso: quando preoccuparsi?
Il nostro fegato funge da "centralina logistica" per il metabolismo a favore del resto del corpo. È il punto d’arrivo di tutto ciò che viene riassorbito dagli alimenti nel nostro tratto digerente. Sistemi di trasporto specializzatati permettono lo smistamento e lo stoccaggio di carboidrati, proteine, grassi e micronutrienti come vitamine e sali minerali. Il fegato trasforma questi nutrienti e li mette a disposizione del nostro corpo garantendo così una fornitura di qualità costante. Nel caso del fegato grasso, sinonimo di steatosi epatica, si osserva un eccessivo stoccaggio di grasso all’interno delle cellule del fegato.
La maggior parte delle persone con un fegato grasso hanno unicamente un eccessivo stoccaggio di grasso senza altri problemi. In una parte dei casi però il fegato comincia ad infiammarsi, quindi si parla di steatoepatite e i valori degli esami del sangue si alterano. Questa forma più aggressiva viene chiamata steatoepatite alcolica, se avviene nel contesto di un eccessivo consumo di alcool, oppure se l’alcool non c’entra, si parla di steatoepatite non alcolica. Con il passare del tempo la funzione dell’organo viene compromessa e può svilupparsi la cirrosi.
Se la causa dell’infiammazione non può essere trattata con il tempo la cirrosi del fegato può portare a delle complicanze come l’insufficienza epatica e il tumore al fegato.
Frequenza del fegato grasso e peso per la spesa pubblica
Le malattie associate ad un eccessivo stoccaggio di grasso nel fegato sono di frequente riscontro. Nella nostra popolazione adulta 20-30% delle persone hanno un fegato grasso. Solo una piccola quota di queste persone è a rischio di ammalarsi gravemente, soprattutto se c’è anche un eccessivo consumo di alcool. Visto che nei paesi occidentali il peso delle persone tende ad aumentare, nel contesto di una sempre maggior sedentarietà e di cattive abitudini alimentari, le proiezioni per i prossimi decenni prevedono che la steatosi epatica e le sue complicanze diventino il problema epatico numero 1. Ad esempio negli Stati Uniti, dove il tasso di steatosi epatica nella popolazione adulta ha raggiunto un 40%, i costi a carico della sanità aumenteranno in maniera sproporzionata. Già adesso il costo a carico del sistema sanitario statunitense é stimato essere 103 miliardi di dollari all’anno[i]. Sempre di più persone giovani devono essere messe in lista per un trapianto negli Stati Uniti. Si tratta proprio di una nuova epidemia.
Conseguenze sul fegato quando contiene troppo grasso
In una parte delle persone con fegato grasso l’organo comincia ad infiammarsi, a cicatrizzarsi e a perdere sempre di più cellule in grado di svolgere le diverse funzioni dell’organo. La conseguenza è lo sviluppo della cirrosi epatica e delle sue conseguenze, in particolare la necessità di fare il trapianto e tumori del fegato. Tra i fattori che promuovono il peggioramento della funzione epatica vi sono l’alcool, la sedentarietà e la cattiva alimentazione. Abitudini alimentari particolarmente dannose sono un eccessivo consumo di grassi saturi e grassi di origine animale e vegetale industriale nonché l’eccessiva assunzione di carboidrati, soprattutto prodotti con un alto contenuto di zuccheri semplici in particolare il fruttosio. L’abitudine di bere grandi quantità di bevande zuccherate è particolarmente nociva (bibite gasate zuccherate, the freddo, analcolici, ecc.).
Al di là dei fattori modificabili come il consumo di alcol, il sovrappeso, la sedentarietà e l’alimentazione squilibrata ci sono anche fattori immodificabili. Analisi genetiche confrontando persone con e senza fegato grasso hanno portato all’identificazione di fattori genetici, che possono favorire l’eccessivo accumulo di grasso anche in persone che non hanno i fattori sovra-elencati. Le persone affette da tali varianti genetiche hanno una mutazione nell’enzima adiponutrina che diventa difettosa. Nel fegato normale l’adiponutrina è responsabile dello scioglimento delle goccioline di grasso che si formano dopo un pasto ricco di grassi. I portatori di questo difetto fanno dunque fatica a sciogliere il grasso depositato e sono a maggior rischio di sviluppare la steatosi epatica, la steatoepatite non alcolica, la cirrosi epatica, l’obesità, il diabete e questo ancora di più se consumano eccessive quantità di alcool. Test genetici per l’adiponutrina ed altre variante genetiche fanno sempre più parte della valutazione specialistica dei pazienti con malattie del fegato particolarmente nei casi di eccessivo stoccaggio di ferro o di grasso e permettono di fare una scelta individualizzata per la cura della singola persona e in futuro anche per la scelta dei nuovi trattamenti.
Test genetici e sovraccarico di grasso e ferro
Varianti genetiche e sovraccarico di grasso
Evoluzione delle persone affette da fegato grasso
La gran parte delle persone con il fegato grasso non svilupperanno una malattia epatica importante. Visto che il fegato grasso è spesso riscontrato nel contesto di un’ipercolesterolemia (tasso elevato di colesterolo nel sangue), di un diabete o di un’ipertensione arteriosa che mette le persone a rischio di problemi cardio-vascolari, l’attenzione deve anche essere portata al controllo di questi fattori supplementari. Le persone che hanno una steatoepatite non alcolica sono invece a rischio di sviluppare un’infiammazione del fegato con in seguito la formazione di depositi di cicatrici che portano alla fibrosi del fegato e alla cirrosi, ancor più se bevono eccessivamente alcool. La cirrosi può portare al declino della funzione del fegato, e può essere complicata da sanguinamenti interni, accumulo di acqua in addome (ascite) infezioni e tumori al fegato.
[i] Younossi ZM et al. Hepatology 2016, in press