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TRATTAMENTO INNOVATIVO DELL'ASCITE NEL PAZIENTE CON UNA MALATTIA CRONICA AVANZATA DEL FEGATO

L’ascite é una delle complicazioni più frequenti nei pazienti con una malattia cronica avanzata del fegato, che include le epatiti virali croniche, l’abuso di alcol, la steatoepatite non alcolica ed alcune altre malattie rare del fegato, e che nella sua fase terminale viene denominata cirrosi.

L'accumulo patologico di liquido all’interno della cavità addominale (ascite) si osserva ogni anno in circa il 10% dei pazienti che soffrono di una cirrosi e in questo caso si parla di una situazione di cirrosi scompensata. L’ascite in sé non è pericolosa, ma può favorire l’insorgere di infezioni addominali, ernie e problemi digestivi o respiratori. L’aspetto tuttavia più importante é legato al fatto che lo sviluppo di un’ascite si accompagna ad un peggioramento significativo della qualità di vita e della sopravvivenza. Per questo motivo è importante curare nella migliore maniera possibile le cause e i sintomi dell’ascite.


LA PAROLA ALL'ESPERTO

Prof. Dr. med. Andrea De Gottardi 
Medico Aggiunto, Epatologia, Clinica di Chirurgia e Medicina Viscerale, Inselspital, Berna e Membro della Direzione del Centro delle Malattie Addominali (Bauchzentrum), Inselspital, Berna. Direttore Scientifico, Epatocentro Ticino.
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Perché si forma l’ascite?
L’ascite si sviluppa come conseguenza di un’aumentata formazione di linfa da parte del fegato, quando la pressione all’interno dei sinusoidi del fegato diventa eccessivamente elevata. Inoltre la diminuita produzione di albumina da parte del fegato ammalato favorisce la formazione di ascite. Infine, la tendenza dei pazienti cirrotici ad accumulare acqua e sodio nei tessuti stimola ulteriormente l’accumulo di liquido all’interno dell’addome e nei tessuti periferici.

Come effettuare una diagnosi corretta?
È quindi importante diagnosticare precocemente la presenza di un’ascite per poter evitare nella misura del possibile le sue complicazioni. I controlli che si effettuano tramite ecografia ogni sei mesi nei pazienti con una cirrosi permettono di individuare la presenza di anche piccole quantità di ascite. Quest’ultima diventa clinicamente rilevante quando il perimetro addominale aumenta e i pazienti si accorgono di un aumento del volume e della pressione addominale. In questa situazione occorre analizzare la composizione del liquido all’interno dell’addome per escludere un’infezione e per confermare che l’ascite non sia dovuta ad altre cause come un’insufficienza cardiaca o una malattia tumorale. Il prelievo di liquido addominale si ottiene attraverso una paracentesi. Questo intervento può essere effettuato in ospedale o in uno studio medico e non è doloroso perché viene praticata un’anestesia locale. Guarda il video

Come si tratta l’ascite?
L’aspetto principale del trattamento dell’ascite consiste nella cura della malattia cronica del fegato soggiacente (quando questo sia possibile) e in una diminuzione del sale nella dieta alimentare.
Inoltre, medicamenti che stimolano la funzione renale e permettono di eliminare una quantità importante di liquido, i diuretici, possono essere utilizzati per accelerare il trattamento dell’ascite. A volte non è tuttavia possibile usare i diuretici perché la funzione renale é (parzialmente) insufficiente. In questi casi occorre effettuare regolarmente una paracentesi per poter evacuare completamente il liquido dall’addome. Quando il volume della paracentesi è importante é necessario che i pazienti ricevano contemporaneamente un trattamento di sostituzione con delle infusioni di albumina. In linea di massima non ci sono limiti al volume di ascite che può essere evacuato con una singola paracentesi.
Se la causa della cirrosi può essere eliminata come è il caso nell’epatite C, il fegato può in parte rigenerarsi migliorando la sua funzione e diminuendo la formazione di ascite. Quando invece la funzione del fegato peggiora ulteriormente occorre considerare la possibilità di un trapianto di fegato.

Per migliorare la situazione dei pazienti che si trovano in lista di attesa per un trapianto di fegato o che non possono ricevere un organo, è stato sviluppato un sistema innovativo per il trattamento dell’ascite. Si tratta di un piccolo apparecchio che pompa il liquido dalla cavità addominale alla vescica. In questo modo i pazienti non devono sottoporsi a ripetute paracentesi, ma possono semplicemente eliminare l’ascite urinando. La testimonianza di un paziente può essere scaricata cliccando qui .
Questo nuovo sistema é ancora in fase sperimentale e i risultati degli studi clinici che sono attualmente in corso permetteranno di stabilire quali pazienti potranno essere trattati con i migliori risultati.
>> Scarica la tabella "Evoluzione e trattamento dell'ascite"

Un libro intitolato “Management of ascites in cirrhotic patients” edito da UNIMED e a cura dell’autore sarà disponibile a partire dal mese di aprile 2016.

Per ulteriori approfondimenti si possono consultare 
>> le linee guida dell’Associazione Europea per lo Studio del Fegato 
>> le corrispondenti raccomandazioni dell’Associazione Americana per lo studio delle Malattie del Fegato


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Conferenza "1st Swiss Autoimmune Liver Disease Meeting 2016"
Tra le tematiche, l'epatite autoimmune, la colangite biliare primitiva e le relative terapie 
20 maggio 2016, 10.30 - 17.30 
Palazzo dei Congressi, Lugano
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13 ottobre 2016 
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PUBBLICAZIONI

A. De Gottardi, T. Thévenot, L. Spahr, I. Morard, S. Bresson-Hadni, F. Torres, E. Giostra, A. Hadengue. Risk of complications after abdominal paracentesis in cirrhotic patients: a prospective study.Clinical gastroenterology and hepatology. 2009 ;7(8):906-9.

E. Solà, C. Solé, P. Ginès. Management of uninfected and infected ascites in cirrhosis. Liver Int. 2016; 36 (Suppl. S1): 109–115.


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